WEC, chi ha fatto meglio “i compiti a casa” durante la pausa invernale?

Finalmente il WEC è tornato, e Ferrari non poteva sperare in un rientro migliore.

Visibilmente in forma fin dal prologo, la casa di Maranello ha portato a casa una tripletta storica alla prima uscita stagionale.

Il verdetto fornito dalla pista qatariota è chiaro ed è totalmente ribaltato rispetto allo scorso anno, dove a far la voce grossa era stata Porsche, questa volta visibilmente in difficoltà.

Quindi, al netto di un Balance of Performance totalmente rivisto, la domanda che ci poniamo oggi è quella che avrete sicuramente letto nel titolo: chi ha fatto meglio “i compiti” a casa durante questa pausa invernale?

WEC 1812km Qatar
Foto di Team WRT – WEC

Uno sguardo al BoP

Grande protagonista del totale ribaltamento della situazione è sempre lui.
Che si voglia o no, in positivo o in negativo, questo famigerato strumento continua ad essere al centro dell’attenzione.
Ma andiamo con ordine.

Lo scorso anno, Ferrari e Toyota qui in Qatar sono state indubbiamente le più penalizzate tra i top team: 45 kg di zavorra per le rosse e 59 per le hypercar nipponiche, che le hanno rese le due vetture con il peggior rapporto peso/potenza in griglia.

Inoltre, in una pista come il Qatar quei chili in più si fanno decisamente sentire, per non parlare poi dell’aspetto gestione gomme.
Basta però pensare ai 55 kg extra affibbiati alla debuttante Isotta Fraschini per capire quanto fuori scala fosse quel Balance of Performance, che infatti per la successiva gara di Imola è stato pesantemente ricalibrato.

Quest’anno, invece, le rosse hanno indubbiamente beneficiato di un BoP più favorevole, potendo contare su una zavorra molto inferiore (appena 7 kg in totale), così come Toyota, che ha potuto correre con lo stesso peso di Porsche.

È evidente quindi che il Balance of Performance ha dato una mano alle rosse, non ammetterlo vorrebbe dire essere in malafede, ed è altamente probabile che per la prossima gara arriverà una mazzata su questo aspetto. Tuttavia, dire che questo successo derivi unicamente dal BoP sarebbe estremamente riduttivo: non bisogna infatti dimenticare tutto il lavoro di sviluppo e di fine-tuning svolto sulle 499P durante la scorsa stagione.

Inoltre, il distacco tra i top è stato decisamente inferiore rispetto allo scorso anno, con Cadillac e BMW che sono entrate prepotentemente in lotta e Toyota che, seppur non brillantissima in qualifica, ha dimostrato di essere sempre in lotta per le posizioni di vertice in gara.

E per fugare ogni dubbio, come sempre, basta dare un’occhiata ai dati.

Ferrari mostra i muscoli

Solo applausi per la scuderia di Maranello.

Un anno fa in Qatar le rosse erano in alto mare, forse anche per colpa di una zavorra eccessiva come detto prima, mentre quest’anno si sono riprese tutto, centrando una tripletta storica.

Con una macchina decisamente alleggerita, le 499P hanno mostrato un passo gara mostruoso, ma anche qualche errore di troppo.
La #51, che per lunghi tratti aveva dato l’impressione di essere la più veloce, si è dovuta infatti accontentare solamente del terzo posto dopo le numerose penalità ricevute, ma ciò non toglie la grande prova di forza degli uomini di Coletta.

La 499P continua a crescere sempre di più e i rivali sono avvisati: Ferrari, anche quest’anno, vuole essere in lotta per la vittoria finale.

Vittoria Ferrari Hypercar - WEC
Foto di Ferrari – WEC

Cadillac: il passo c’è, ma quanti errori…

La casa americana è apparsa decisamente in forma, soprattutto nelle prime fasi di gara.
Si può notare infatti come nelle prime due ore le vetture dorate di Jota avessero il passo migliore di tutti, addirittura migliore delle 499P.

Nonostante un errore di Bamber che lo ha mandato in testacoda durante un doppiaggio, le neutralizzazioni hanno dato una grossa mano alle hypercar americane, ritrovatesi in prima e seconda posizione e con stessa strategia degli inseguitori. Insomma, una situazione decisamente ottima per provare a fare il ritmo con aria libera e provare a scappare.

Ma neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo, ed ecco il disastro: blackout completo da parte di Lynn, secondo sulla #12, che ancora prima della ripartenza tampona Button, primo sulla #38, costringendo entrambi ad una sosta aggiuntiva per le riparazioni.

Gara rovinata e tutti i buoni propositi gettati al vento con una mossa veramente surreale, soprattutto considerata l’esperienza del pilota britannico.
Alla fine le LMDH americane hanno concluso solamente in ottava e sedicesima posizione, con un enorme rimpianto.

Al netto degli errori dei piloti, comunque, anche Cadillac ha indubbiamente lasciato intendere di voler essere della partita quest’anno, confermando il bel percorso di crescita tecnica del progetto.

BMW, che bella sorpresa

Altra sorpresa di giornata è stata sicuramente BMW, che, oltre ad aver confermato la grande velocità sul giro secco ha mostrato un ritmo davvero interessante anche in gara, ad appena 3 decimi da Ferrari.

La gestione decisamente migliore rispetto a Cadillac ha compensato quella leggera mancanza di passo rispetto alle americane e le ha consentito di finire come “best of the rest” dietro alle 499P e, almeno con una macchina, davanti alle Toyota.

Una piacevole sorpresa.

Toyota, guai a considerarle fuori

Nonostante una qualifica incolore e una pista sfavorevole, come confermato più volte anche dai vertici della casa giapponese, le GR010 Hybrid sono sempre lì.

In Qatar non avevano il passo per giocarsela con Ferrari, questo è sicuro. La loro costante presenza in top-6 nonostante una partenza da dietro è però l’ennesima conferma – se mai ce ne fosse ancora bisogno – di quanto questa squadra sia attrezzata, specialmente in campo strategico, dove spesso le carenze di velocità pura vengono compensate.

Porsche, disastro annunciato

Dalle stelle alle stalle per la casa di Stoccarda.

Laddove un anno fa le 963 parevano volare, quest’anno sono sembrate in evidente difficoltà fin dal Prologo. In gara poi non è andata certo meglio, con un passo medio a quasi 9 decimi dalle Ferrari ed un misero piazzamento a punti difeso a sportellate dalla #5.

Insomma, non sembrerebbe essere un qualcosa dovuto unicamente al cambio del BoP.

WEC Qatar
Foto di Ferrari Press Office – WEC

Peugeot e le montagne russe

Se cercate la definizione di incostanza, probabilmente sarà affiancata da una foto di una 9X8.

Nonostante tutti gli sforzi tecnici ed economici, le due hypercar francesi non riescono infatti a mantenere un andamento lineare delle performance.

Dopo le buone prestazioni del Fuji e del Bahrain e con un BoP fondamentalmente invariato, in Qatar è arrivata l’ennesima prestazione deludente, con un passo medio di oltre 7 decimi più lento di Ferrari.
E pensare che sulla carta la pista di Losail doveva essere favorevole alla 9X8, che l’anno scorso qui aveva fatto faville dimostrandosi quasi a livello delle imprendibili Porsche.

Intanto, i vertici della casa francese cominciano a porsi dei seri quesiti sul progetto: il tempo a disposizione della 9X8 per dimostrare il suo vero valore inizia a scarseggiare…

Cosa aspettarsi a Imola?

Molto probabilmente una pesante rivisitazione del BoP, da questo non si scappa e la storia recente del campionato ce lo insegna.

Una cosa è certa: Ferrari ha mostrato i muscoli e non avrà nessuna intenzione di tirarsi indietro, così come Toyota.
BMW avrà sicuramente voglia di confermare la sua crescita, mentre Porsche e Cadillac avranno mille motivazioni per rifarsi dopo due prestazioni a dir poco disastrose, seppur per ragioni diverse.
E a questo vanno aggiunti lo spettacolo e l’imprevedibilità delle LMGT3.

La 6 ore di Imola si prospetta quindi una gara decisamente scoppiettante e sarà interessantissimo scoprire cosa ci riserva.