Le prime tre gare di questa stagione 2025 del World Endurance Championship ci hanno mostrato un primo quadro della stagione in corso, che mostra una Ferrari apparentemente dominante ed inavvicinabile sia in qualifica sia in gara.
Tuttavia, un’analisi più approfondita dei dati suggerisce che potrebbe effettivamente non essere così, con i rivali molto più vicini di quanto possa sembrare guardando unicamente ai risultati.
Nell’articolo odierno andremo a fare il punto della situazione prima della gara più importante dell’anno, la 24 ore di Le Mans, analizzando globalmente le performance dei vari team.
Il tutto tenendo in considerazione anche il BoP, uno degli aspetti maggiormente criticati durante questa stagione.

Toyota e Porsche, nascondino o questo è il loro vero potenziale?
Le due regine della scorsa stagione non stanno vivendo un bel momento, e ormai le GR010 Hybrid e le 963 LMDh sembrano solamente delle lontane parenti delle campionesse del mondo dello scorso anno. Cosa può essere successo?
Sicuramente il BoP ha avuto una parte molto attiva nella riduzione delle performance di queste vetture, e non è un caso che la maggior parte delle critiche a questo strumento parta da queste due case.
A Spa, le Toyota hanno corso con 480 kW – il minimo raggiungibile con i regolamenti attuali – e un peso di 1069 kg. Valori estremamente penalizzanti, soprattutto se paragonati a quelli dello scorso anno – 525kW e 1064kg.
E a Porsche non è andata affatto meglio, con un peso di 1055 kg per 494 kW di potenza contro i 1037 kg e i 507 kW dell’anno scorso.
Tuttavia, il BoP attuale tiene in conto un ulteriore parametro rispetto a quello dello scorso anno, ovvero il guadagno di potenza sopra i 250km/h, che per Porsche ammonta a 16 kW (2,2%), mentre Toyota ha potuto beneficiare di ben 40kW (8,3%) aggiuntivi.
Un guadagno decisamente importante, che su una pista come Spa si fa sentire soprattutto sul lungo rettilineo del Kemmel e nel tratto che da Stavelot va fino alla bus stop.
I riscontri delle top speed, tuttavia, mostrano valori discordanti con quanto detto: questi vedono infatti la casa nipponica in fondo allo schieramento per le top speed registrate in qualifica (quindi senza eventuali scie generate da auto doppiate), con un delta di ben 5km/h rispetto a Ferrari, che si conferma la regina dei tratti veloci.

Qualche perplessità
Un dato decisamente curioso e che lascia ancor più interrogativi se si paragonano le potenze di Ferrari e Toyota al di sopra dei 250km/h, quindi considerando anche il “power gain“: i dati ci parlano di 520kW per i giapponesi, ben 13 in più rispetto ai 507 di Ferrari.
Sicuramente la GR010 Hybrid non è mai stata regina del veloce, non essendo efficientissima in termini di drag a differenza della 499P – ma vedere delta di velocità così importanti fa sicuramente rizzare le antenne, anche perché questi in passato non risultavano essere così tanto marcati.
Voci di paddock suggeriscono che qualcuno nelle prime gare dell’anno abbia giocato a “nascondino” per godere di un Balance of Performance più favorevole in vista della gara più importante del campionato, la 24 ore di Le Mans: che sia proprio Toyota al centro di queste voci?
Purtroppo, non ci è dato saperlo, in quanto non abbiamo i dati necessari – i nostri sono calcoli “rudimentali” fatti con quello che abbiamo a disposizione – e soprattutto non vogliamo alimentare ulteriori voci in materia che, se proprio vogliamo dirla tutta, vengono messe in giro tutti gli anni.
Sappiamo bene quanto la casa nipponica sia abile in ambito strategico e quindi potrebbe non essere del tutto impensabile che abbiano deciso di “bluffare“, ma Spa è un test decisamente importante e soprattutto, con la concorrenza attuale, Le Mans non è sufficiente per vincere un mondiale – le ultime due vittorie di Ferrari lo hanno dimostrato.
A queste considerazioni si aggiunge anche il fatto che la GR010 Hybrid si basa su una piattaforma datata rispetto alle rivali, e questo va tenuto in conto nel bilancio complessivo.
Inoltre, come ci insegna la storia recente di questo campionato, FIA e ACO non sono nuove a disastri sul fronte BoP. Non è quindi da escludere l’ipotesi che abbiano fatto qualche pasticcio anche questa volta.

Su quest’ultimo aspetto, però, rimane un dubbio: Spa è stata la terza gara di fila dove Toyota si è vista aggiungere zavorra e togliere cavalli, seppur già da inizio stagione abbia mostrato evidenti difficoltà.
Questo lascia inevitabilmente spazio ad ulteriori interrogativi: da una parte, resta l’ipotesi che i dati che vedono in federazione dipingano una situazione diversa da quella vista finora in pista – e di questo aspetto potremmo parlarne per ore; mentre dall’altra rimane anche l’ipotesi – più maliziosa – che Toyota e altri team abbiano “bluffato” per avere un BoP migliore e che in realtà, di fatto, è arrivato.
Balance of Performance completamente ritoccato
A Le Mans le GR010 Hybrid potranno correre con lo stesso peso dell’anno scorso – 1053 kg, ben 16kg in meno rispetto a Spa – e con ben 520kW ed un decremento dell’1,3% al di sopra dei 250km/h. Situazione pressoché analoga vale per Porsche, che potrà contare su 518kW con un incremento dell’1% oltre i 250 km/h e 1041kg.
Tuttavia, è importante sottolineare che il BoP di Le Mans è completamente slegato da quello delle precedenti gare, quindi è ampiamente probabile che questo Balance of Performance più favorevole sarebbe arrivato indipendentemente dalle performance mostrate nella prima fase di stagione.
Vedremo cosa avrà da dire la pista, unico vero giudice attendibile. Ma a questo punto, se davvero – come sostengono – il problema era tutto nel BoP, allora le difficoltà mostrate fin qui da queste due squadre non dovrebbero ripresentarsi.
La verità potrebbe trovarsi nel mezzo: sicuramente i kg in più hanno azzoppato le GR010 Hybrid e le 963, soprattutto sul lato gestione gomme, ma allo stesso tempo è ampiamente probabile che nessun team abbia pienamente svelato le sue carte per cercare di non essere eccessivamente penalizzata dal Balance of Performance in vista della gara più importante dell’anno.

Alpine e Peugeot in crescita, ora bisogna capitalizzare
Al contrario di Porsche e Toyota, le due case francesi si sono lanciate pesantemente nella lotta per le prime posizioni.
Se per quanto riguarda Alpine questa è un’ulteriore conferma di un progetto in netta crescita già dall’inizio della stagione, per Peugeot poteva essere finalmente l’occasione di ottenere un buon risultato con la 9X8, vettura che continua a mostrare evidenti limiti.
Tuttavia, nonostante l’ottimo passo dimostrato, l’impressione è che entrambe le squadre abbiano raccolto meno di quanto effettivamente meritato in pista: la classifica finale, infatti, parla di un terzo posto per la #36 – che per lunghi tratti è stata in lotta per la vittoria – ed un DNF per la #94.
I dati ci mostrano un’Alpine addirittura mediamente più veloce di entrambe le Ferrari in gara, segno che il potenziale per impensierire le rosse c’era eccome, ma la sfortuna ha deciso di bussare alla porta della casa transalpina: foratura lenta e strategia stravolta proprio nel momento cruciale dove si decideva la vittoria finale.
Inoltre, l’impressione è che Ferrari, come normale che sia nell’endurance, si sia tenuta molto laptime “nel taschino” per poi tirarlo fuori nei momenti chiave.
Nonostante tutto, comunque, il passo c’è e la A424b sta mettendo delle basi sempre più solide per il futuro: ora si tratta di capitalizzare.

Peugeot, invece, non è riuscita a sfruttare appieno il potenziale della vettura a causa di un contatto che ha portato al cedimento della sospensione posteriore sinistra della #94, proprio mentre si trovava in piena lotta per le posizioni di vertice.
Anche per loro, quindi, si tratta di ottimizzare i risultati con il pacchetto a disposizione: Le Mans si sposa molto bene con le caratteristiche della 9X8 e, se queste sono le premesse, la casa del Leone potrebbe finalmente essere in lotta per le posizioni che contano.
Uno sguardo anche al resto della griglia
Subito dietro di loro, troviamo una mischia estremamente agguerrita con BMW e Cadillac, mentre molto più staccate troviamo le due Aston Martin Valkyrie che – almeno in questa prima parte di stagione – hanno recitato più la parte della Glickenhaus che quella di James Bond.

Ovviamente in questo discorso non abbiamo tenuto in considerazione Toyota e Porsche, in quanto ne abbiamo parlato ampiamente sopra ed è emerso un quadro dalla lettura estremamente delicata e complessa.
In conclusione, per rispondere alla domanda posta in precedenza: “come arriveremo a Le Mans”?
Se da un lato Ferrari sembra essere la squadra da battere, il quadro è molto più complesso: la concorrenza è molto più vicina di quanto si pensi ed è la più competitiva di sempre, segno della grande crescita del campionato.
Attendiamo che parli la pista per avere qualsiasi tipo di riscontro: le parole, le ipotesi e le polemiche presto lasceranno spazio ai fatti.
E lì, non ci si potrà più nascondere.